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GianvitoCiramiBooks ti dà il benvenuto

Scopri Safe Harbor e i personaggi che abitano il mondo di Amazonia

Amazonia: la mano dello Xsei

Safe Harbor, la città dove il destino di ognuno è già scritto nei geni. Un pistolero telepatico che non si prende la colpa dei propri errori, una ninja mutante che conosce solo il dovere, un simbionte gentile che deve, ma non può, fare a meno della sua IA, divenuta senziente e pericolosa, non hanno nulla in comune se non il trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lando, Nue, Temu e HPY finiranno loro malgrado in una cospirazione più grande di loro, tra gli intrighi del Magìster Lisboa, che vuole mantenere la tecnocrazia utopistica della GeneSys Corp, piena di contraddizioni, per non ripetere a Safe Harbor gli errori che hanno condannato Vecchia Terra al crollo mille anni prima, e i misteri dell’antica civiltà scomparsa di Amazonia, gli Xsei, che solo Raiki, una ragazzina unica, potrà risolvere. Anche a centinaia di anni luce e molti geni di distanza, quello a cui ciascuno anela è scegliersi il proprio destino.

Ispirato al futuro immaginato da Dick e Gibson, con un immaginario pulp a tinte noir e molte questioni morali grigie difficili da risolvere, i cui protagonisti dovranno fare i conti con una cospirazione più grande di loro, innescata dalla scoperta di una civiltà aliena che padroneggiava i segreti dell'anima, mentre faranno i conti con i loro demoni interiori e il loro passato.

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Amazonia: la mano dello Xsei è online!

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Safe Harbor, la città dove il destino di ognuno è già scritto nei geni

Un pistolero telepatico che non si prende la colpa dei propri errori, una ninja mutante che conosce solo il dovere, un simbionte gentile che deve, ma non può, fare a meno della sua IA, divenuta senziente e pericolosa, non hanno nulla in comune se non il trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lando, Nue, Temu e HPY finiranno loro malgrado in una cospirazione più grande di loro, tra gli intrighi del Magìster Lisboa, che vuole mantenere la tecnocrazia utopistica della GeneSys Corp, piena di contraddizioni, per non ripetere a Safe Harbor gli errori che hanno condannato Vecchia Terra al crollo mille anni prima, e i misteri dell’antica civiltà scomparsa di Amazonia, gli Xsei, che solo Raiki, una ragazzina unica, potrà risolvere. Anche a centinaia di anni luce e molti geni di distanza, quello a cui ciascuno anela è scegliersi il proprio destino.

Ispirato al futuro immaginato da Dick e Gibson, con un immaginario pulp a tinte noir e molte questioni morali grigie difficili da risolvere, i cui protagonisti dovranno fare i conti con una cospirazione più grande di loro, innescata dalla scoperta di una civiltà aliena che padroneggiava i segreti dell'anima, mentre faranno i conti con i loro demoni interiori e il loro passato.

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Intervista con Valentina di Librielibri

- Come nasce l’idea di “Amazonia”?

Mi piace l'astrofisica e durante il lockdown ho avuto un po' di tempo per seguire qualche youtuber. Adrian Fartade, se mi ricordo, parlava di super terre che potrebbero ospitare la vita, tra cui Kepler-442b, che è appunto il pianeta dove si svolge il romanzo, è in qualche modo colpa sua se ho iniziato a scriverlo. Documentandomi un po' l'ho trovato molto suggestivo e pittoresco, una nana arancione come stella presuppone una vegetazione differente e tendente al rosso; data la massa, probabilmente ci sarebbe una gravità maggiore che potrebbe portare a un'atmosfera più densa. Una ricerca tira l'altra e mi sono ritrovato a studiare testi su innovazioni tecnologiche futuristiche ma già molto vicine e mi sono trovato in mano questo setting cyber/biopunk, date le modifiche necessarie a vivere su un pianeta del genere. Il resto era carta bianca, dato che si conosce ancora poco di quel mondo e non per osservazione diretta, ma ho fatto il possibile per rendere tutto plausibile, pur nei limiti della fantascienza d'azione, e Amazonia mi è sembrato un nome calzante per un pianeta foresta. Il protagonista originale doveva essere Lando, un cacciatore di taglie, una sorta di pistolero telepatico non abbastanza cresciuto che si prende poco sul serio, in cerca di sé stesso, ma nell'estetica un omaggio a Roland della Torre Nera di King, uno dei miei personaggi preferiti. La sua spalla, Temu, un simbionte con un'IA che può possederlo in una sorta di berserk, dato che volevo trattare a fondo il tema delle intelligenze artificiali con pro e contro. Nue, una specie di valchiria mutante, esce un po' dal supereroistico, un po' dall'immaginario dei ronin giapponesi. Ma alla fine, pur con qualche POV in meno, la protagonista potrebbe essere Raiki, ragazzina speciale, inserita in seconda battuta, ma dagli occhi della quale si vede lo scorcio più sincero e contraddittorio di Safe Harbor, la metropoli dove si svolge la parte centrale del libro. Inizialmente avevo una storia molto semplice, poi, dai contrasti dei protagonisti, sono nate diverse linee di trama: il mistero principale, quella politica, i riscatti dei singoli personaggi. Poi, con l'aiuto della mia bravissima editor Valeria, sono riuscito a mettere ordine nelle vicende e qualche puntino sulle i. 


- 3 aggettivi per descriverlo


Pulp, veloce, visivo.


- Senza farci troppi spoiler, puoi delinearci a grandi linee la trama? 


Amazonia è stata colonizzata circa 1000 anni dopo il ventiduesimo secolo da una nave arca della GeneSys Corporation, società farmaceutica e aerospaziale, all'interno di un programma di colonizzazione di super terre più ampio. Safe Harbor è la metropoli principale, fondata circa sessantacinque anni prima delle nostre vicende, dove vive la maggior parte della popolazione, tutta impiegata nella corporazione, più o meno direttamente.  Ogni persona è ingegnerizzata geneticamente e indirizzata agli studi e alla professione più adatti dalle IA, che decidono anche razza, sesso, cultura e nomi in un equilibrio perfetto, anelando alla società ideale del progresso. Finché la gente non comincia a ribellarsi, perché il libero arbitrio non può essere soppresso a tavolino, fuoriuscendo dalla Corpo e rifugiandosi nelle periferie, dove prende lentamente forma Angel City, mosaico di ghetti gestiti da varie mafie. Il Fronte per le Libertà Individuali cercherà di far sentire la voce di chi si è ribellato alla tecnocrazia in parlamento, mentre il Magister Luis Lisboa metterà in atto i propri giochi di potere per mantenere il sistema e i suoi interessi così come sono.

Lando, un ex detective privato con debolissime ma uniche capacità telepatiche, il suo socio Temu, ingegnere cibernetico con un'IA a bordo e Nue, agente operativa della Corpo, si ritrovano per caso a scoprire un mistero tra le miniere nella jungla, che riguarda un'antica civiltà indigena aliena ancora sconosciuta che giocava con coscienze e anime. I tre diventano loro malgrado bersagli in un gioco troppo grande, che mischia politica e ragioni personali e in cui nulla è quello che sembra, e dovranno ritrovare Raiki, ragazzina prodigiosa, che potrebbe essere la chiave di tutto, compreso il futuro di Safe Harbor. Dovranno cercare dentro di loro le motivazioni per farcela, mentre provano a discernere chi sono davvero amici e nemici.


- A chi consigli il tuo libro?


Di sicuro agli amanti della fantascienza, di cui riprende un ampio spettro di elementi, dal transumanesimo, alle IA, alla sostenibilità e le implicazioni etiche del progresso. Dagli effetti dei social media e dell'informazione di massa, all'appiattimento emotivo in una società super connessa, ma mai così frammentata. Da una deriva del politicamente corretto che può rivoltarsi contro sé stessa, al quesito sull'effettiva utilità della politica e delle forze dell'ordine. Temi che ho cercato di sdrammatizzare un po' sotto una patina di azione a tratti scanzonata e a cui ogni personaggio del romanzo dà una risposta sua.

Agli amanti del pulp, del noir, del mistery e delle storie alla indiana jones, tutti generi da cui riprende molti elementi.

A chi vuole vedere questi temi traslati non in un pianeta drammaticamente alla deriva come nel cyberpunk o nella distopia classici, ma in un luogo meraviglioso, lussureggiante e vivo, in cui l'unica cosa che ha perso la connessione con la natura è appunto l'uomo.


- Sei stato ispirato da altri libri? Se si, quali?


Ci sarebbe una serie infinita di libri e film da citare: Altered Carbon di Morgan, per il tema del trasferimento di coscienza, che ho cercato di mettere in dubbio; Gibson, per l'immaginario cyberpunk e lo stile; Dick per il modo quasi satirico di approcciarsi alla miseria e alla finitezza umane in un mondo tecnologico ma alla deriva e per il tema delle IA; la space opera di G.R.R. Martin, piena di guizzi, personaggi e ambientazioni evocative. Molti film e videogiochi di stampo orientale (Nioh su tutti), di cui sicuramente Nue e le KiMere sono figlie, così come le scene di combattimento e la mitologia, e ovviamente Matrix. La saga della Torre Nera di King per alcuni aspetti distopici e per Lando. Indiana Jones, sempre per Lando e per molti elementi della parte che si svolge nella jungla. E pure gli antichi classici, a cui ci sono diversi riferimenti, come nel personaggio di Jason e nelle vicende di Kolkhis.

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Chi sono

Gianvito Cirami

Da sempre appassionato di fantascienza, da Dick, a Gibson, Morgan, Martin e Matheson, ho iniziato a scrivere di Amazonia e dei personaggi che la animano e rendono viva con le loro storie. Vorrei che questo sito fosse un punto di partenza in cui scoprire tutto ciò che riguarda l'universo di Amazonia e i suoi personaggi, curiosità e come è nato questo progetto.

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